Mal di schiena, come fermarlo?

Bocciati busti, fasce e solette rigide nelle scarpe: la ginnastica resta l’arma migliore, ma dev’essere costante nel tempo e più si conosce il proprio corpo e meno c’è il rischio di ricadute. Questo l’esito di un’analisi australiana che ha considerato numerosi studi precedenti. La lombalgia colpisce il 12% della popolazione mondiale.

Contro il mal di schiena si prova di tutto: riposo, fasce lombari, ginnastica, stretching, usi di solette apposite da infilare nelle scarpe. Ma il disagio, in particolare la lombalgia che colpisce il 12% della popolazione nel mondo, ritorna. Come prevenirlo? Se lo sono chiesto i ricercatori australiani della divisione muscoloscheletrica della Sidney Medical School dell’Università australiana, che hanno passato in rassegna un gran numero di ricerche sull’argomento svolte, complessivamente, su 30.850 persone.

Il mal di schiena è uno dei problemi sanitari fra i più comuni al mondo –  affermano gli specialisti nell’indagine pubblicata oggi su Jama Internal Medicine  –  La lombalgia, quando cioè la schiena duole a livello lombare, interessa soprattutto gli adulti fra i 30 e i 50 anni di età. Il 50% di chi l’ha avuta una volta è destinato a patirne ancora negli anni successivi. Privo di cure definitive, il mal di schiena porta con sé anche costi enormi in termini di terapie e di giorni di assenza dal lavoro. L’unica vera ricetta per evitarlo resta la prevenzione”.

“Dalla nostra review risulta che con la ginnastica si riduce del 35% il rischio che si ripresenti un attacco e diminuisce del 78% il rischio di fare assenze al lavoro – spiegano i ricercatori – . Se gli esercizi sono abbinati a lezioni sulla corretta postura del corpo, sui principi di anatomia, biomeccanica ed ergonomia, la riduzione del rischio sale al 45%“.

Per avere effetti nel tempo, però, ci vuole costanza: “La ginnastica contro il mal di schiena andrebbe fatta tutta la vita perché l’effetto protettivo si riduce notevolmente col tempo fino a scomparire a distanza di un anno”,  sottolineano gli autori dello studio.

Gli esercizi passati in rassegna, invece, vanno da quelli tradizionali che rinforzano i muscoli della pancia, dei fianchi, dell’addome e delle cosce – come quelli per gli addominali centrali (rectus abdominus) e gli obliqui – alla ginnastica ‘core stability’ per la stimolazione delle grosse fasce muscolari, in particolare dell’area centrale del corpo per migliorarne la stabilità; dalla ginnastica isometrica a quella a corpo libero di tipo ‘calistenica’, che usa il peso del proprio corpo come peso. Seguono lo stretching dei polpacci, dei muscoli posteriori ed anteriori delle cosce e dei flessori delle anche. Fra le discipline consigliate si cita anche il nuoto.

Promosse anche le iniziative educative, quando abbinate alla ginnastica. Gli studiosi infatti riconoscono che una corretta conoscenza di come è fatto il nostro corpo, sui principi basici dell’ergonomia applicati alla colonna spinale e alla pelvi e sulle corrette posture prolunghino i benefici degli esercizi fisici. Fra le strategie educative per aumentare le conoscenze anatomiche legate al problema, la rassegna ha incluso lezioni condotte negli uffici e nelle scuole con l’uso di video, libri e sessioni pratiche.

Bocciate invece dagli autori altre tecniche fra le più comuni adottate da chi soffre di mal di schiena, come l’uso di cinture elastiche, busti e fasce da allacciare in vita e l’inserimento nelle scarpe delle solette rigide, semirigide e a forma di conchiglia.

fonte: repubblica.it