La magnetoterapia è una tecnica che sfrutta i benefici dei campi magnetici a scopo curativo e riabilitativo. Per capire bene come funziona, è necessario illustrare innanzitutto il concetto di campo magnetico.
Semplificando al massimo, un campo magnetico può essere definito come una porzione dello spazio in cui agiscono delle particolari forze, che possono essere generate da un magnete, da una corrente elettrica o da un campo elettrico suscettibile di variare nel tempo.
Se applicata sul nostro corpo, l’azione dei campi magnetici è in grado di ristabilire l’equilibrio biochimico delle cellule qualora questo sia compromesso, ripristinando la corretta funzionalità della membrana cellulare.
Allo stato fisiologico, le nostre cellule presentano una determinata carica elettrica, che diminuisce in caso di afflizioni parapatologiche e patologie vere e proprie. In questi casi, la membrana cellulare subisce una depolarizzazione, responsabile del dolore e dell’infiammazione. Gli impulsi elettromagnetici svolgono la funzione di ripolarizzare la membrana cellulare, ripristinandone il fisiologico funzionamento e ristabilendo l’equilibrio energetico.
Le onde utilizzate nella magnoterapia sono del tipo non-ionizzanti e quindi non invasive. In base alla frequenza di emissione, alla potenza e all’intensità, le onde elettromagnetiche sono classificate in ionizzanti e non-ionizzanti. Le prime trovano largo impiego in medicina e risultano generalmente molto efficaci a livello terapeutico. Tuttavia possono essere pericolose perchè vengono assorbite dai tessuti e ad elevate quantità presentano un rischio biologico sia per il paziente che per l’operatore di radiologia.
Le onde utilizzate in magnetoterapia invece sono non-ionizzanti, cioè non vengono assorbite dagli organi o dai tessuti, ma esercitano solamente un’azione biofisica su di essi.
TIPI DI MAGNETOTERAPIA
La magnetoterapia trova applicazione praticamente in tutte le patologie caratterizzate da dolore, infiammazione, deficit funzionale e vascolare. In base alla differente sorgente del campo magnetico, si possono individuare tre diversi tipi di magnetoterapia:
• statica
• a bassa frequenza
• ad alta frequenza
Magnetoterapia statica
Quella statica è la forma più semplice di magnetoterapia. Consiste nell’applicare direttamente uno o più magneti sulla parte da trattare. Tra quelle esistenti, è la tipologia meno efficace e pertanto il suo utilizzo è piuttosto limitato.
Generalmente la magnetoterapia si effettua attraverso un solenoide, ovvero un apparecchio di forma cilindrica percoso da corrente che genera un campo elettromagnetico al suo interno. Si inserisce la parte del corpo da trattare dentro al dispositivo, o comunque la si mette a contatto diretto col solenoide. L’azione curativa del macchinario si espleta attraverso l’emissione di onde elettromagnetiche a bassa o alta frequenza, a seconda della patologia interessata.
Magnetoterapia a bassa frequenza
La magnetoterapia a bassa frequenza, che genera campi magnetici variabili con frequenze che oscillano tra i 10 e i 200 Hz, è più indicata per favorire la rigenerazione dei tessuti.
Magnetoterapia ad alta frequenza
Con la magnetoterapia ad alta frequenza (o radio frequenza) si raggiungono invece frequenze elevatissime, quantificabili nell’ordine di milioni di hertz (da 18 a 900 Mhz). Queste frequenze radio vengono utilizzate soprattutto per il loro effetto analgesico e antinfiammatorio.