Il caffè può fare bene?!

La dott.ssa Paola Battivelli, la nostra nutrizionista, parla dell’assunzione del caffè, buona lettura

Il caffè è una delle bevande più diffuse al mondo essendo entrato a far parte delle abitudini alimentari. In passato bere caffè era considerata una cattiva abitudine paragonata all’eccedere nel bere alcol o a fumare. Tuttavia, a differenza di alcol e fumo che sono davvero nocivi per la salute, nel tempo si sono accumulate numerose evidenze scientifiche a dimostrare che non solo il caffè non fa male (tranne in soggetti con alcune patologie), ma, se consumato in dosi moderate può addirittura far bene.

Le varietà di caffè esistenti sono circa 60, ma solo 25 producono frutti con un valore commerciale e tra questi sono solo 4 i tipi di caffè utilizzati per preparare la bevanda. La varietà più conosciuta soprattutto in Italia è l’Arabica e la Robusta che contiene una quantità maggiore di caffeina (molto diffusa perché la pianta resiste molto bene alle malattie e può essere coltivata anche in pianura). Quelle meno conosciute sono la Liberica e l’Excelsa.

Le principali sostanze contenute nel chicco di caffè sono: i lipidi, le cere, gli amminoacidi, i carboidrati (prevalentemente insolubili), i minerali (tra cui potassio, calcio, magnesio, fosfati, solfati), i precursori delle vitamine (trigonellina), gli antiossidanti e gli alcaloidi blandamente stimolanti come la caffeina, tra tutte, certamente la più nota, anche se rappresenta solo circa il 2% del caffè.

L’estrazione dei composti chimici da parte dell’acqua varia in funzione del metodo di preparazione della bevanda. Con tutti i tipi di preparazione si perde una parte consistente non solubile della polvere di caffè (come la maggior parte dei carboidrati e delle proteine che rimangono nei fondi di caffè) e si ha una leggera perdita di sostanze volatili (aroma).

La caffeina, nonostante rappresenti solo dall’1.3 al 2.4% di materia grezza del caffè, è la sostanza più nota: è un alcaloide (1,3,7 tri-metilxantina) presente in quantità minori anche in altre bevande e cibi come il tè, la cioccolata, il mate e nelle bibite analcoliche a base di cola. Nel caffè si ritrovano in quantità minori anche altre metilxantine, come la teofillina (prevalentemente presente nel tè) e la teobromina (prevalentemente presente nel cioccolato).

 Contenuto medio di caffeina.

Caffè espresso o moka                         40-80 mg/tazzina

Caffè filtrato all’americana                    115-120 mg /tazza

Caffè istantaneo o solubile liofilizzato    65-100/tazzina

Cappuccino                                         70-80/ tazza

Decaffeinato                                       <5/tazzinaTè

Tè                                                       40-50/tazza

La tolleranza all’effetto stimolante della caffeina si ha dopo 3-4 giorni con dosi di 1-2 tazzine al giorno; insieme a essa si instaura una leggera dipendenza che però scompare in 3-4 giorni dopo la sospensione del caffè. Di conseguenza, la caffeina non è inserita nella lista delle sostanze stimolanti che producono dipendenza.

Quindi????

Allo stato delle conoscenze attuali, l’unica componente del caffè che può avere qualche effetto sfavorevole sulla salute è la caffeina che: può far aumentare leggermente la pressione sanguigna, ma l’effetto è di breve durata e non causa aumento delle patologie cardiovascolari. Devono limitare l’uso di caffeina, e quindi anche di caffè, tutti coloro che metabolizzano lentamente la caffeina: le donne durante la gravidanza e l’allattamento, i bambini, i malati di cirrosi, i malati di gastrite, ulcera e con aritmie cardiache.

 Gli effetti benefici del caffè sulla salute invece sono molteplici e dipendono talvolta dalla caffeina, ma per la maggior parte probabilmente dalle altre sostanze contenute nel caffè.

Dipendono dal contenuto di caffeina gli effetti del caffè sulla diminuzione del senso della fatica e del tempo di reazione; sull’aumento della capacità lavorativa e del senso di vigilanza; sull’aumento della digestione e della motilità intestinale; sulla diminuzione del colesterolo (ad esclusione del caffè bollito non filtrato); sugli effetti termogenetici e anti-infiammatori; sul potenziamento degli effetti antidolorifici; sull’aumento delle prestazioni sportive. Molto probabilmente dipendono dalle altre sostanze contenute nel caffè i molti altri effetti benefici del caffè alla dose moderata di 3-4 tazzine al giorno. Il caffè sembra prevenire l’infarto miocardico, l’ictus, il diabete di tipo 2 e le malattie cardiovascolari nei diabetici, il tumore del cavo orale/faringe, il tumore del fegato (oltre alla cirrosi), il tumore dell’endometrio e forse del colon-retto. Inoltre il caffè sembra prevenire la malattia di Alzheimer e di Parkinson.

Tutto questo non significa che abusare con il caffè fa bene!. Le dosi suggerite dalla comunità scientifica mondiale sono di 3-4 tazzine di caffè al giorno pari a circa 250-300 mg di caffeina.

Per avere invece effetti farmacologici importanti bisogna consumare invece dosi molto elevate di caffè in un tempo piuttosto ristretto (circa 5mg/kg di caffeina).

fonte: www.paolabattivelli.com